Il Senior co-housing per combattere la solitudine

Secondo Business Insider c'è un trend che sta rapidamente crescendo negli Stati Uniti. Si tratta del senior co-housing, un sistema di alloggi indipendenti organizzati attorno a una serie di servizi comuni, che si rivolge ad anziani autosufficienti con l’obiettivo di promuovere l’invecchiamento attivo. "Dal 2005, negli Stati Uniti sono state aperte 17 comunità di co-housing per anziani, e secondo un elenco online gestito da un ricercatore dell'Università della Carolina del Nord (Wilmington), almeno altre 6 sarebbero in fase di sviluppo", spiega la testata online.

Le ragioni di questa crescita sono molteplici: hanno influito l'aumento del costo della vita e delle abitazioni, un aumento degli investimenti nel settore immobiliare e la pandemia, che in certe persone ha accentuato la sensazione di solitudine, e il conseguente desiderio di trasferirsi in una comunità di co-abitazione.

Benvenuti a Quimper Village

Una delle più note e conosciute comunità di senior co-housing è il Quimper Village, situato nello stato di Washington. Il Quimper Village è una comunità condominiale autonoma, all'interno della quale ogni membro partecipa alla vita comune in modo attivo: ogni abitante contribuisce alle faccende domestiche per mantenere pulito e in ordine il Villaggio e i suoi spazi di condivisione. "Ci riuniamo alla Casa Comune per i pasti un paio di volte alla settimana; prendiamo un caffè o un bicchiere di vino con un amico quando ne abbiamo voglia, o magari risolviamo i problemi del mondo in una giornata di pioggia nel patio sul retro o in negozio - si legge sul sito della comunità. - Ma ci piace anche sederci tranquillamente a casa a leggere o dedicarci a un hobby. Ci incoraggiamo a vicenda a goderci la vita, ci aiutiamo a vicenda di tanto in tanto, e tutto funziona".

All'interno di Quimper Village vivono Pam e Jim (e no, non sono quelli della fortunata serie televisiva The Office US), che si occupano della newsletter e della gestione degli spazi comuni; Inge-lise ha la passione per il giardinaggio e per l'uncinetto, e all'interno della comunità gestisce la parte social; John, invece, è impegnato nella manutenzione degli edifici e dei giardini. "Mantenere attiva una comunità non è sempre facile, - ha spiegato Salmon (un altro membro del Quimper Village) a Business Insider - ma questo posto ci dà la possibilità di costruire amicizie solide".

E in Italia?

Secondo quanto riportato da Nomisma (società che realizza ricerche di mercato), in Europa la percentuale degli over 65 sul totale della popolazione passerà dal 19,7% del 2018 al 29,1% nel 2060; mentre in Italia, la quota di over 65 sarà del 34,3% nel 2060 (era il 22,6% nel 2018). Crescerà anche il numero degli over 80, che nel 2060 rappresenteranno il 16,1% della popolazione italiana, rispetto al 7% del 2018. A fronte di queste previsioni, nei prossimi anni anche nel nostro Parsr sarà fondamentale dare una risposta concreta al fenomeno dell'invecchiamento.

Il senior co-housing potrebbe quindi essere un'ottima risposta alle esigenze abitative dei nuovi over 65; e mentre negli Stati Uniti e nel Nord Europa il co-housing è in continua crescita, l'Italia si fatica ancora a tenere il passo. In Italia, sono stati investiti nel settore 149,5 milioni di euro, pari al 2,1% del totale investito nel 2019 in Europa (5,6 miliardi di euro); nel Belpaese l’80% degli anziani vive in case di proprietà, e un'altra per soggiorna nelle case di cura i RSA. "Proponendo soluzioni pensate per migliorare la qualità della vita dei senior (e dei loro famigliari) e ritardando o riducendo le necessità di cure sanitarie o ospedaliere, si può favorire anche una notevole riduzione della spesa pubblica", scrive Nomisma. Il senior co-housing rappresenta una valida risposta alle esigenze abitative della popolazione che invecchia anche, e soprattutto, per il nostro Paese.

Fonte: Elle

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